Fratelli e Sorelle….
Sono Maria Luisa….
Il 03/03/17 ho avuto l’ultimo controllo…. Lo sten, è un tubicino che hanno infilato per farmi scaricare bene tutta la roccia frantumata che avevo nel rene…
Mi hanno chiamata in sala chirurgica…. Entrata…. vedo medici pronti, vestiti in verde…..
Entrata mi hanno Guardata dicendomi….. Sei Tu Baldini Maria Luisa…. Io – siiii – ero trasformata…. in quanto ero sicura di Me…
Mi stendono sul lettino…. Iniziano…. Un piccolo intervento l’espulsione dello stent lungo 26 cm, largo 26 mm, l’avevo dal rene all’uretere, non passava giorno che non avevo dolore e pesantezza…..
Ho assistito al mio piccolo intervento….
Tramite monitor ho assistito a tutti i passaggi di questa espulsione chirurgica….
Questo stent era radicato fortemente alla parete del rene…. primo tentativo non è scivolato….
al secondo tentativo ancor peggio…. erano pronti a portarmi in Sala Endoscopia….
Io ho invocato Mamma Lucia…. vieni lavora Tu su di Me……..
Un Medico ha sussurrato: Prima di portarla d’urgenza in Sala Endoscopia, riproviamo.
Al terzo tentativo lo stent è scivolato…..
Questo insegna a Me e a tutti, fratelli e sorelle, che Mamma Lucia è un PRONTO INTERVENTO IMMEDIATO…. Non esitiamo mai per nessuna ragione, anche se cadiamo nei baratri profondi…. Sarà Lei a tirarci fuori, sarà sempre Lei a darci Luce…….
Baldini Maria Luisa
Testimonianze
Testimonianza di Gabriele Sabbatini di Treia (Macerata)
Pace a tutti fratelli e sorelle, sono Sabbatini Gabriele di Treia in provincia di Macerata, questo mio scritto è per portare testimonianza della Verità di ogni singola Parola di Mamma, come quando ci dice che è Lei che ci accompagna nelle nostre case durante i nostri viaggi di ritorno da Casa Santa.
Il giorno Santo 11 Marzo 2017, dopo aver avuto la Grazia di passare una Santa giornata nella Dimora di Dio, siamo tornati con il pullman e siamo scesi all’uscita di Loreto e da lì con l’auto siamo ripartiti per arrivare a casa. A 5 chilometri da casa, percorrendo una strada piena di fiori e croci per i tanti incidenti mortali successi nel corso degli anni su quel tratto di via, ho visto dallo specchietto retrovisore un auto sopraggiungere a tutta velocità, di fronte a me una curva che non permetteva la visibilità di chi sopraggiungeva dalla parte opposta, ma mi sono accorto che un auto stava arrivando, dalle luci dei fari riflessi sul ciglio della strada. In un attimo ci siamo trovati nella curva in 3 auto parallele, in una strada stretta che 2 camion si sfiorano gli specchietti.
Io ho avuto solo il tempo di dare una specie di grido soffocato dalla paura, con me c’erano: la mia custode, Anna e Chiara le mie figlie che dormivano, che non si sono accorte di nulla.
Quando sono arrivato al cancello di casa ero incredulo e mi sono dato un pizzico per cercare di capire se ero sveglio o se magari ero rimasto lì, coinvolto in un incidente, ma siamo scesi tutti dall’auto sani e salvi e appena rientrati in casa ho guardato l’Immagine di Mamma all’ingresso, l’ho ringraziata e l’ho baciata.
Ora se qualcuno deve cercare una spiegazione logica terrena di quello che è successo, non c’è, c’è solo una spiegazione Divina, solo Mamma poteva allargare la strada o rimpicciolirci per fare entrare tutte e tre le auto.
Grazie Padre, grazie Mamma Maria Lucia per tutto quello che fate per i Vostri figli e per farci capire attraverso le testimonianze o sulla nostra stessa pelle che Voi Siete Vivi e Veri, che la Vostra Santa Parola è Viva e Vera. Tutto passerà, tutto avrà un tramonto, ma per Voi e la Vostra Santa Parola non ci sarà mai tramonto.
Un abbraccio ai fratelli e sorelle di Casa Santa che con le loro preghiere illuminano il buio di questa terra.
Pace a tutti.
Sabbatini Gabriele
Testimonianza di Debora Morchio di Novara
Pace a tutti.
Vorrei riportare un’altra breve testimonianza di come la nostra Mamma ci porti soccorso sempre, anche nella quotidianità.
Qualche anno fa mia figlia era molto piccola, aveva poco più di un anno ed aveva appena imparato a camminare.
Noi in casa abbiamo delle scale; avendo sempre avuto paura che i bambini potessero cadere, esse erano sempre chiuse con dei cancelletti appositi, uno in basso alla scala ed uno in cima.
Un giorno ero al piano superiore con la bambina, stavamo per scendere, apro quindi il cancelletto e mi accingo a darle la mano in modo da poterla aiutare. Senza che neanche me ne renda conto la bambina parte da sola e comincia a scendere la scala. Tuttavia prima che possa dirle di darmi la manina scivola e comincia a rotolare per la scala. Non faccio in tempo a fermarla , in pratica ruzzola giù nel giro di pochi secondi per tutta la prima rampa.
La cosa incredibile è che io spaventatissima la guardo cadere senza poter far nulla e subito urlo: ”Mamma, Mamma” invocando l’aiuto della nostra Mamma ; a quel punto mi rendo conto che non stava cadendo giù in modo normale, era come se rotolasse, ma al rallentatore, e inoltre la testa era sempre sollevata, tenuta su da una Mano invisibile; ha fatto tutta la scala senza che la sua testolina sfiorasse nemmeno un gradino, era sollevata in modo innaturale.
Al termine della caduta la bambina si è alzata come se nulla fosse, nemmeno spaventata, senza un graffio né un bollo.
Ho ringraziato ancora una volta il Signore, che nonostante tutti i nostri errori e i nostri peccati, ci ha aiutato e protetto, pur non avendo chiesto nulla, ma la Mamma ci ha sempre insegnato che l’intervento del Signore c’è anche quando non è richiesto, quando non sappiamo nemmeno di averne bisogno, eppure l’Altissimo arriva per intercessione di Maria e questa volta ( così come tante altre) ne abbiamo avuto dimostrazione.
Mi rendo conto che per i più questo è un evento quasi privo di importanza, capitato chissà a quanti e in modo anche più plateale, tuttavia noi che siamo figli di Mamma, sappiamo bene che quando accadono questi fatti in cui si ravvisa un intervento esterno, bene, noi sappiamo che è il Pronto Soccorso della Mamma che arriva e che ci aiuta.
Grazie Mamma per tutte le volte che ci soccorri, nelle piccole e grandi cose, grazie Mio Signore per averci donato il Tuo Fiore che ha seminato tanto Amore e tante Grazie sulla Terra, e noi figli irriconoscenti l’abbiamo consumata.
Testimonianza di Maria Luisa Baldini di Ancona (Marche)
L’Amore Grande ed Immenso
di Mamma Lucia,
è l’affidarci sempre e
costantemente a Lei
anche nelle battaglie più difficili ed ingarbugliate della vita.
Controllo cardiologico…
Elettrocardiogramma con problemi seri al mio cuore…
D’urgenza un eco: problemi seri alla cavità del mio cuore…
Tre medici eseguono la diagnosi… Di cui uno quella sera mi aveva salvata la vita….
Mi guardava… Con tanta tenerezza ed amore…
Io pensavo:
Mamma Lucia…
Seconda eco… Esplorazione approfondita… Termini medici… Diagnosi seria da ricovero….
Esplorazione alquanto approfondita….
Diagnosi… confronto tra loro…
Prima eco… c’era una disfunzione cardiaca grave.
Nella seconda eco non hanno trovato nessuna disfunzione….
Mi rivolgo al Medico
dicendo: “sono un caso particolare…”
Mi risponde: “meglio averne casi particolari come lei…”
Rimasi sola… Con il Medico che quella sera mi salvò la vita….
Mi disse: “È stato difficile… il tuo cuore era piatto, vita persa… ma abbiamo lottato… Per ridarti la vita… Ci sei entrata dentro ad ognuno di noi…
Il primo risveglio un sorriso flebile…
Il secondo risveglio…
un sorriso… illuminato…
tutti ci siamo guardati… è stata… difficile… la tua rianimazione…”
Ho risposto….
“Grazie di Cuore… a tutti.”
Il medico mi guarda senza staccarmi gli occhi dal mio essere disinvolto e gioioso salutandomi affettuosamente… Lui si è chinato su di me abbracciandomi e dandomi due bacini…
Ovunque io vada… ovunque io sono… c’è e ci sarà sempre un segno tangibile…
dell’Amore di Mamma Lucia che ha Donato a tutti i figli Suoi.
Diagnosi finale: i farmaci… che mi hanno dato per questa cardioversione li hanno tolti tutti….
Baldini M.Luisa Ancona Marche
Testimonianza di Arcangela Riviello di Gravina (Bari)
Mi chiamo Riviello Arcangela di Gravina (Bari) e, ancora una volta, voglio testimoniare le Grandezze della nostra cara Mammina Immacolata, quando a Lei ci si affida, tutto si appiana e si risolve, il Suo Pronto Soccorso è immediato. Il giorno 26 gennaio 2017 dovevo recarmi in ospedale per l’esportazione di cataratte, ma, due giorni prima dell’intervento mi è venuta l’influenza accompagnata da una tosse fortissima e ho pensato: ” adesso mi salta l’intervento”. Telefonai al centro prenotazioni dell’ospedale per disdire la mia prenotazione, ma, non avendo mai risposta dall’altro capo del telefono, lasciai le cose come stavano. Riposi con Fede nelle Sante Mani di Mamma Lucia le mie preoccupazioni per quest’influenza improvvisa che mi avrebbe fatto saltare l’intervento. Così, in due giorni, è sparita la tosse e l’influenza e la cosa più bella è che io, essendo intollerante ai farmaci, non ho preso nessun medicinale, niente, solo bevande calde con il limone. Mi sono recata al policlinico di Bari e ho fatto l’intervento, è andato tutto bene grazie a Mammina e al Padre Nostro che non ci abbandonano mai, con il Loro Grande Amore, ci proteggono sempre nell’Anima e nel corpo. Fratelli e sorelle di tutto il mondo, per chi crede e chi non crede, Lei E’ La Via, La Verità e La Vita. Un abbraccio ai fratelli e sorelle di Casa Santa e un Amore grande a Mammina e al Padre Nostro. Pace.
Testimonianza di Costanza Tenace di Sannicandro Garganico (Foggia)
Gloria a Te Dio Padre, Gloria a Te Mamma Lucia, La Mamma di tutta l’umanità…Pace a tutti voi fratelli e sorelle, sono Costanza Tenace di Sannicandro Garganico, figlia di Mamma da 40 anni. Ero una piccola bambina di 5 anni e mezzo, quando entrò l’Amore Divino ed infinito di Mamma Lucia nella mia vita. Vidi per la prima volta la Mamma, sotto il grande albero della Madonna dell’Altomare. Un immagine nitida, scolpita a fuoco nel mio cuore. Non è la prima volta che testimonio le Grandezze di Dio Padre e Dio Madre, sono tante le cose vissute in questo percorso di Amore e di Fede. La Creatura Divina che il Padre Dio ci ha mandato sulla terra per salvare tutti i figli, ha dispensato sempre, inesorabilmente, a tutta l’umanità, Grazie e Miracoli a piene mani, salvandoci nel corpo e nello Spirito. Infinite volte ho toccato con mano, la Potenza di Dio e di Mamma…e ancora una volta sono qui, felice di esserci, per Glorificare Dio e Mamma e per testimoniare una Grazia ricevuta. Se oggi sono qui, lo devo a Dio e a Mamma. Ho sfiorato la morte, ma Dio e Mamma, hanno voluto che il mio cammino sulla terra, proseguisse ancora. Sono passati tre mesi da quel giorno e lo penso ancora con panico ed orrore. Soffro di insufficienza venosa alle gambe da parecchio tempo, patologia fastidiosa con cui convivevo. A fine Settembre 2016, tutto cambiò. Iniziai ad avvertire strani fastidi e dolori, ricordo che la prima cosa che avvertii, netta e nitida, fu una sensazione di strappo alla gamba destra. Pensai ad un movimento sbagliato, ma nei giorni a seguire, i fastidi diventarono più acuti e più i giorni passavano e più i dolori aumentavano. Andai da un primo medico, mi disse che era sciatica e venni curata per la sciatica. Ma non ottenni miglioramenti. Piangevo per il dolore. Andai da un altro medico che mi vide la gamba e mi disse che non era flebite, ma che dipendeva dalla schiena. Venni curata ancora una volta per la sciatica, ma questo dottore, conoscendo la mia patologia alle gambe, mi consigliò comunque di fare una visita per le vene. Mi ripromisi di farla appena terminate le punture che mi prescrisse. Ma le punture non ebbero l’effetto sperato. Stavo sempre male. La Domenica del 6 Novembre 2016, mi sentii veramente male. Sono solita stare spesso a casa della mia custode e quella Domenica ero lì, ci rimasi fino a sera. Quando arrivò il momento di andar via, si scatenò la tempesta. Mentre scendevo le scale, ad un certo punto avvertii un forte stordimento alla testa, mi sembrava quasi che perdessi l’equilibrio e una tachicardia violenta, mi faceva respirare con affanno, sembrava che il cuore volesse uscire dal petto, tanto batteva forte. Pensai fosse solo l’ennesimo attacco d’ansia. Mi sedetti per riprendermi, dopo un pò mi misi in macchina per accompagnare mia figlia dall’amica, ma non passò molto che arrivò il secondo attacco, più violento del primo, mi sembrava che stessi per svenire, mi mancava l’aria, il cuore batteva in maniera paurosa, pensai che stessi per morire, arrivò la crisi di pianto, la paura mi attanagliava. Chiamai il mio compagno che lavorava a pochi metri da me, ma non potette darmi un aiuto immediato, ma mi esortò a chiamare immediatamente i miei custodi. Volevo aiuto, ma non volevo far preoccupare la mia custode. Nel caos dei mei pensieri, chiamai Diletta, mia cugina. Arrivarono anche i miei zii insieme a lei. Mi trovarono in lacrime. Mi misurarono la pressione, 170. Mi convinsero ad andare al pronto soccorso, la mia crisi venne definita: “attacco di panico”. Mi diedero delle gocce per calmarmi e decisero comunque di farmi un elettrocardiogramma. Qualche anomalia risultò, ma ciò che destava preoccupazione alla dottoressa, fu la mia gamba destra, gonfia e rossa. Mi fece un iniezione di eparina per precauzione, ma gentilmente mi fece capire che era il caso di andare in ospedale, perchè la mia gamba era una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere da un momento all’altro. Mi prese il panico al pensiero di andare in ospedale, ma mi ci portarono lo stesso. Lì, mi fecero un’ecografia alle gambe che confermò una trombosi venosa in atto. Speravo mi mandassero a casa e così fu. Mi prescrissero iniezioni di eparina da fare a casa, ma nonostante le cure e il riposo io non stavo bene. Mi stancavo facilmente, avevo un pò di fiatone, stavo meglio solo se mi sdraiavo. Ma dicevo a me stessa e alla mia famiglia che era ansia, che stavo meglio, ma non sapevo ancora quanto fossi in pericolo di vita. Fu mia zia che andando dal medico curante, si allarmò per ciò che disse il dottore. Se avessi avuto una crisi respiratoria, non sarei forse arrivata viva all’ospedale. Mi riprese il panico, ma decisi di farmi accompagnare da mio zio in ospedale. Portai con me poche cose, sperando che potessi tornare subito a casa. Arrivata in ospedale, qui, trovai un medico attento e scrupoloso, mi visitarono con dovizia e in breve mi comunicò che sospettava un’embolia polmonare e che mi dovevo ricoverare. Avevo tanta paura. Ero ancora incredula per ciò che mi stava accadendo. Il medico di turno, dopo avermi dato la stanza, mi mise vicino l’ossigeno, casomai ne avessi avuto bisogno. Ma io gli dissi che respiravo bene che non ne avevo bisogno. Non mi sentivo male, ma stavo rischiando la vita. Rimasi in ospedale per ben 17 giorni, mi dimisero con questa diagnosi: “Embolia polmonare, trombosi venosa profonda e superficiale. Cuore ingrandito. Moderata dilatazione del ventricolo destro. Presenza di multipli e grossolani difetti dell’arteria polmonare, con voluminoso trombo, che si dispone alla biforcazione di entrambi i polmoni. Tromboembolia polmonare acuta di grado severo”. Ho rischiato di morire, ma non ho sofferto un solo giorno, non ho mai avuto bisogno di ossigeno o rianimazione, come tante creature con la mia stessa patologia. Vicino a me, Forte e Potente, la Vicinanza di Mamma, l’ho invocata, l’ho chiamata ed il Suo Pronto Soccorso, il Suo Amore Infinito, non è mancato mai. Non Manca mai. Mamma, sempre Viva e Presente in mezzo a noi. Realizzai la mia gravissima situazione che avevo vissuto e la Grande Grazia ricevuta, solo quando mio zio me ne diede spiegazione e che ancora una volta, Dio e Mamma, mi avevano ridonato la vita. Ringraziai col cuore in mano, il Padre e la Mamma per il dono della vita. Quel giorno che mi sentii male, mio zio, non era in casa, era uscito per fare una passeggiata, quando ad un tratto, si sentì bussare dietro alle spalle per ben due volte. Si girò, ma non vide nessuno. Decise allora di rientrare prima a casa. Ed io neanche dieci minuti dopo, lo chiamai perché stavo male. Mamma era accanto a lui e lo esortò a correre in mio aiuto. Bussò alle sue spalle per ben due volte, perchè due furono le volte che mi accompagnò in ospedale. La Mamma col Suo immenso Amore, mi mise vicino gli angeli del soccorso, i miei zii, i miei cugini, la mia custode, che non mi abbandonarono un attimo. Dio e Mamma, mi hanno salvata ed io voglio Lodarli e Glorificarli, ogni attimo della mia vita. Loro, i Medici Divini che tutto possono. E Tu Mamma Lucia, La Stella del Firmamento, La Maestra d’Amore, La Mamma della Vita, mi hai tenuta sempre stretta al riparo sotto il Tuo Santo Manto, nessun dolore ho sentito Mamma, Tu il Mio Dottore, La mia Forza, non mi hai lasciata sola un attimo e mi hai riportato alla vita. Sono ancora fragile, impaurita dalle ombre, Mamma rendimi forte e stammi sempre vicino. Grazie Padre Mio, Unico Padre del Cielo e della terra, grazie Mamma, Unica e sola Madre del Cielo e della terra, Vi amo infinitamente ed eternamente. Sempre più voglio ancorarmi ai Vostri Sacri Cuori, Voi, La Via Maestra che percorrerò per tutta l’eternità.
Pace e amore a tutti voi.
Testimonianza di Adalgisa Parravano di Guidonia (Roma)
Pace a tutti fratelli e sorelle sono Parravano Adalgisa di Guidonia ( Roma).
Mi sento legata al Mantello della nostra dolcissima Mamma Luce, sin dal primo giorno che il Padre nostro Celeste, mi ha fatto la Grazia di incontrarLa nel 1978.
Ho ricevuto tante Grazie e Miracoli nel corpo e nello Spirito; ha sempre illuminato con la Sua Luce il cammino della mia vita; nei momenti difficili mi è stata protettrice e consigliera; non mi ha mai chiesto nulla, mi ha sempre Insegnato ad Amare Dio Creatore di ogni cosa e di riconoscerLo Padre di tutti i viventi.
La nostra dolcissima Mamma anche nei momenti più bui della mia esistenza, mi è sempre stata vicina, mi ha colmata di ogni bene, mi ha dato speranza, mi ha soccorsa e consolata come nel caso che ora vi riporto.
Il mio compagno di 58 anni, ebbe nel dicembre 2016 un incidente sul lavoro, cadde da un trabattello ad una altezza di 2,5 metri; fu chiamata l’ambulanza e portato al pronto soccorso dove gli furono riscontrati dei grossi ematomi alla testa e fu messo in coma farmacologico.
Nel frattempo scoprirono che aveva i polmoni pieni di polvere, quasi otturati completamente per il tipo di lavoro che svolgeva, sempre a contatto con polveri sottili; funzionavano solo per un quarto della loro effettiva capacità.
Subito dopo le condizioni cliniche si aggravarono; presentava una grave difficoltà respiratoria, non respirava nemmeno con l’ossigeno, i medici ritennero necessaria la tracheotomia di urgenza , avvertirono i familiari dell’alto rischio che ne sarebbe derivato e chiesero l’assenso.
Il mio compagno supero’ l’intervento, ma le sue condizioni continuarono a peggiorare e la sera dopo, fui avvertita che il paziente avrebbe avuto due ore di vita ed in ogni caso non avrebbe superato la notte.
Il dolore era troppo forte, per sfogarmi avvertii alcuni fratelli di Fede della terribile situazione, pregammo in molti, invocando la Grazia della guarigione a Mamma Lucia Regina del Cielo e della terra e Madre dell’impossibile.
Il mio compagno passo’ la notte, con grande meraviglia dei medici; non si rendevano conto come tutto cio’ fosse stato possibile; comincio’ a migliorare; dopo pochi giorni fu svegliato dal coma, gli fu tolto l’ossigeno, si riprese completamente e fu dimesso dall’ospedale; ora respira senza aiuti esterni, vive una vita del tutto normale, sta benissimo tanto che dovra’ rientrare per un controllo fra un anno.
Carissima Mamma, Madre di tutti i viventi, Hai avuto pietà di me ; Hai accolto le tante preghiere e le mie invocazioni, nella mia indegnità mi Hai ascoltata ed il Tuo Pronto Soccorso è arrivato; Hai trasformato con il Tuo intervento il dolore e il cuore lacerato di una figlia, in una gioia senza confini.
Mi hai insegnato che il ringraziamento piu’ grande che posso offirTi è di seguire i Tuoi Santi insegnamenti, di fare un Grande Pentimento di tutti i miei peccati, non dimenticherò mai che mi Sei sempre vicina e guidi i miei passi per aiutarmi a crescere nell’Amore di Dio, per vivere la pienezza della Grazia Divina.
Ti amero’ per sempre,Tua figlia Parravano Adalgisa.
Un forte abbraccio per tutti i fratelli e sorelle della Santa Dimora di Dio.
Testimonianza di Antonio Esposito di Specchia (Lecce)
Pace a tutti fratelli e sorelle di tutto il mondo, sono Antonio Esposito di Specchia (Lecce), voglio Glorificare e Ringraziare con tutto il cuore, la nostra dolcissima Mamma Lucia, la Luce, la Grande Stella che brilla sul Gargano, Colei che è Scesa dal Cielo e ha Fondato la Dimora di Dio, la Nuova Gerusalemme e che ci guida al nostro Padre Celeste. Grazie Mamma delle Grazie che mi hai donato nel corpo e nello Spirito che mi hai Insegnato ad Amare il Signore nostro Dio, mi hai rafforzato nella Fede, Sei la nostra Salvezza, l’ultima Speranza di tutti i Tuoi figli del mondo. Scrivo la mia testimonianza, il giorno 10 ottobre 2016 erano le ore 12:00, mi sono sentito male, non mi reggevo in piedi, ero tutto bagnato di sudore, la mia compagna e mia figlia mi domandarono cosa mi stesse succedendo ed io non riuscivo a parlare, così hanno chiamato subito il medico che mi ha riscontrato un infarto. Sono stato portato di urgenza all’ospedale e subito il mio pensiero è volato alla nostra Mamma del Pronto Soccorso affinché corresse in mio aiuto e mi salvasse. Arrivato in ospedale mi hanno fatto immediatamente l’elettrocardiogramma e altri controlli al cuore e la prova dello sforzo. Con grande stupore dei medici, tutto è andato bene, anche le analisi erano uscite bene, il cardiologo dopo aver ascoltato con attenzione tutto quanto mi era successo, stupito e meravigliato mi ha detto che ero stato Miracolato. Grazie Padre, Grazie Gesù che ci hai donato la nostra Cara Mamma Lucia, la nostra Mamma Celeste, Gloria di Dio e Regina del Cielo e della terra. Grazie Mammina che mi hai subito soccorso salvando la mia vita, Ti amerò per sempre, Ti tengo sempre stretta nel mio cuore e Ti chiedo perdono. Tuo figlio Antonio Esposito di Specchia (Lecce). Pace a tutti i fratelli e sorelle del Nuovo Mondo.
Testimonianza di Agostino Aprea di Pompei
Mi chiamo Agostino Aprea e sono di Pompei, il mio amico Clemente mi parlava sempre di Mamma Lucia, quando un giorno, doveva essere il mese di giugno dell’anno 2004, mi fece l’ennesimo invito per andare da Mamma e questa volta gli risposi che sarei andato e che avrei portato anche mia moglie. Partimmo la sera sul tardi e arrivammo verso l’alba, ci venne dato latte caldo e biscotto per colazione e, dopo un po’, ci fu l’incontro con Mamma Lucia. Ero in ginocchio davanti a Lei e mentre mi accarezzava lievemente il viso, mi consolò, con parole dolci, per delle piccole incomprensioni che c’erano state in famiglia. Mi baciò sulla fronte dicendomi: “Ci penso Io”. A mia moglie che nel 2003, le fu riscontrato un carcinoma al seno e nel maggio 2004 si sottopose all’intervento chirurgico per togliere questo nodulo, quando entrò anche lei nella Casetta delle Grazie al Cospetto di Mamma, senza che dicesse niente, fu Mamma a dirle tutto quello che aveva avuto e le aggiunse che al momento dell’intervento le era stata accanto. Che grandiosità ha messo Il nostro Dio sulla terra! Queste sono emozioni che se non le vivi di persona è difficile a raccontarle. Nel 2005 dovevo accompagnare mio figlio Ciro, che giocava a calcio, a Rofrano (SA) dove era in ritiro la sua squadra. Poichè avevo l’auto guasta, il suocero di mia figlia mi prestò la sua auto che aveva qualche problemino oltre alle ruote un po’ consumate, per cui se allentavi la presa del volante in cento metri ti portava a sinistra, non avendo altra possibilità decidemmo di partire la mattina successiva alle 5,00 con questa auto. Alle 4,00 mi sveglio per andare in bagno, vado a letto e mi riaddormento e, in quell’ora che rimane, sogno mio padre che con tutti i suoi acciacchi era venuto da me, (tengo a dire che tra me e lui i rapporti si erano incrinati negli ultimi tempi), bussa il campanello di casa, gli apro e dietro di lui c’è Mamma Lucia; lui mi guarda, entra e, pallido in volto, mi dice: “Guagliò, site turnat, hai fatto tardi? Facevo nu male pensiero” (nel senso che aveva pensato che mi fosse accaduto qualcosa di male). Mi sveglio considerandolo un sogno come tanti, partiamo come programmato. All’hotel del ritiro della squadra arriviamo alle 7,30, dove lasciamo Ciro e dopo aver fatto colazione, riparto con mia moglie per ritornare a casa. A quel tempo, sul tratto da Padula a Salerno, c’erano i lavori per la terza corsia, percorsi circa dieci chilometri ad una velocità media di 40Km/h con rallentamenti vari. Dopo Sicignano non ebbi più problemi di viabilità, tranne il problema noto delle ruote dell’auto che mi costringeva a tener ben fermo il volante. Ma ecco che i miei occhi improvvisamente iniziarono a volersi chiudere, stropicciandomi gli occhi mi proposi di fermarmi a Contursi per riprendermi un po’. Mia moglie, al contrario di altre volte, già dormiva, allora presi dalla tasca la foto di Mamma e la misi davanti a me confidando in Lei di arrivare a Contursi dove mi sarei fermato. Ricordo che in quel momento al centro corsia, davanti a me, avevo un furgone del trasporto latte, lo sorpasso e vado avanti. Il furgone è dietro, la mia velocità e circa 90Km/h, con le braccia sempre tese sul volante per mantenerlo sempre dritto, …….mi addormento. Vengo svegliato dal clacson di un’auto, che mi sorpassa, alla guida vi era un uomo con una donna al fianco, il poveretto, molto spaventato perché si era visto improvvisamente stringere fra me e lo spartitraffico, gesticolava come per dire”ma che stai facendo?” Intanto le mie braccia hanno fatto un movimento, per raddrizzare la guida dell’auto, senza la mia volontà nel volerlo fare e me ne rendo conto in quanto, appena svegliato, la mia prima attenzione fu rivolta al pericolo imminente dell’impatto col furgone del trasporto latte che avevo appena passato istanti prima che mi addormentassi e che era dietro di me. Guardai dallo specchietto retrovisore ma il furgone non c’era più, mi voltai allora per vedere meglio, niente, non c’era il furgone nè altre auto, dietro di me il vuoto; davanti, l’auto del malcapitato era già lontana. Avvertii, sentii una forte Presenza in macchina, al sedile posteriore, ebbi un forte timore, ma non paura. Mia moglie dormiva ancora profondamente, guardai la foto di Mamma, la ringraziai e, con il pensiero rivolto a Lei, iniziai a pregare senza mai smettere. Gli occhi non mi diedero più problemi, senza più fermarmi giunsi quasi senza accorgermene a Pompei. Durante questo tragitto ho continuato a sentire una Presenza dietro di me, sentivo come un Calore, come un Respiro. In via Lepanto intravedo il campanile, Ringrazio il Buon Dio e la nostra Mamma mentre mia moglie si sveglia meravigliata di essere già giunti a Pompei. Entriamo in casa, il rintocco delle campane ci dice che è mezzogiorno, dopo pochi minuti suona il campanello di casa, apro, è mio padre che, pallido in volto, mi dice: “Guagliò, site turnat, hai fatto tardi? Facevo nu male pensiero”.
La nostra Mamma e sempre dietro di noi che ci guida e ci protegge, dandoci segni inconfondibili della Sua Amorevole Presenza. Come nel sogno dietro a mio padre, inconfondibile è stata la Sua Presenza in auto e la stessa scena sognata si è ripetuta con le stesse parole di mio padre al nostro rientro a casa. Questa è la grandezza della nostra Mamma, mi ha preso per mano e, su quell’autostrada ha preparato il vuoto davanti e dietro la mia auto per circa un chilometro. Ricordare ancora oggi, a distanza di circa undici anni, tutti i particolari di quanto accaduto è una sensazione del tutto unica. L’emozione è tanta, perché, oltre al fatto di avere avuto salva la vita io e mia moglie, sull’autostrada se ti addormenti sia a 150 o a 100 o a 50 chilometri all’ora, NON VAI DA NESSUNA PARTE. Grazie Padre per averci donato la nostra Mamma. Grazie Mamma che Sei sempre Viva e Vera in mezzo a noi e non ci fai mai mancare il Tuo Santo Pronto Soccorso a noi figli scellerati.
Testimonianza di Paola Giuliani di Ancona (Marche)
Pace a tutti, mi chiamo Paola Giuliani e faccio parte del gruppo di preghiera delle Marche, lo stesso gruppo di Maria Luisa Baldini che spesso scrive su questo sito. Auguro con tutto il cuore che chiunque legga questa testimonianza sia vestito della certezza di quanto Viva, Vera e tangibile sia la Presenza della Mamma tra noi. La nostra dolcissima e gioiosa Maria Luisa Baldini ha avuto gravi problemi di salute e anche se erano semplici calcoli con annesse coliche, essendo cardiopatica, ha avuto grossi problemi e ha rischiato la vita. Mi è stato chiesto di fare la notte accanto a lei, ho accettato subito e volentieri perché ne avevo molto piacere e l’unica cosa che posso liberamente dare è me stessa e il tempo che ho avuto in dono. Mi avevano avvertita, sapevo come l’avrei trovata: con l’ossigeno, il catetere, la flebo e il monitoraggio per i battiti cardiaci, debilitata da dieci giorni di digiuno e con ripetute coliche che resistevano a qualsiasi calmante. Mi sono trovata a condividere una grande sofferenza, sentendomi impotente perché potevo solo assisterla e pregare. Ho poggiato la Santissima Immagine della Mamma nel punto dove aveva il dolore più forte e ho pregato tanto. Il pronto soccorso della nostra Mammina è arrivato puntuale alle tre di notte e Maria Luisa mi diceva che la Mamma la stava operando che lei lo sentiva, “Mamma mi sta operando” continuava a ripetere. Io la guardavo incredula, mi sembrava impossibile, non riuscivo a capire se fosse realtà o causa dei forti dolori. Che fosse realtà me ne sono accorta la mattina appena la luce è entrata nella stanza e ho visto la sacca delle urine, erano di colore normale rispetto alla sacca delle urine della sera precedente che erano terribilmente scure quasi nere. Dopo tutti gli accertamenti anche il professore, esterrefatto, ha costatato che tutto era tornato perfettamente normale e il giorno successivo è stata dimessa. Esultiamo di gioia fratelli e sorelle di tutto il mondo, perché tutti, con un briciolino di Fede, possiamo testimoniare la meravigliosa Realtà dell’Amore immenso di Dio Padre e Dio Madre che non ci lasciano mai soli. Sia gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo che Dio dà la vita.