Mi chiamo Angela Secchi, sono Sarda di Olbia e ho 35 anni. Arrivo da Mamma dall’Aprile del 2002 ma me ne avevano già parlato nel Novembre del 2000 durante un mio ricovero in ospedale. Posso dire di conoscerla, però, da quando ero bambina, perché si è manifestata in tre occasioni della mia vita, quando ancora non la conoscevo. La prima volta che arrivai a metà aprile 2002 davanti ai Santi Cancelli tutto mi fu chiaro. Chi è per me mamma ?? molti mi chiederanno….. e io rispondo che Mamma è per me una Madre, è Verità, Luce e Giustizia.
Quando ero bambina, all’età di 2 anni, anche se a qualcuno sembrerà strano che io lo ricordi, una notte mentre ero nella culla feci un sogno che ho sempre portato nella memoria.
Vidi una Donna bionda, con i capelli mossi che mi sorrideva e giocava con me.
Quando mi sono risvegliata in me era rimasto un senso profondo d’Amore da parte di quella Creatura che io ho sempre descritto come una Mamma bionda. Riflettete….. Io da bambina l’ho sempre descritta come una Mamma! E quel Volto immensamente sorridente, mi è rimasto così impresso che quando conobbi personalmente Mamma Lucia, ho capito finalmente che la Mamma bionda del mio sogno nella prima infanzia era Lei.
Durante il corso della mia vita, Mamma si manifestò a me altre 2 volte: a 18 anni e a 20 anni, precisamente nell’ottobre 1998 e nello stesso mese nel 2000.
Nel 1998, una mia vecchia compagna di scuola ebbe un terribile incidente in moto, anche lei aveva 18 anni come me. La situazione apparve grave dall’inizio. Io lo seppi per caso, qualche giorno dopo e mi dissero che difficilmente ce l’avrebbe fatta a sopravvivere, era in coma.
Nonostante con questa creatura non ci frequentassimo, fu per me un grande dolore, in quel momento lei era per me una sorella. La mia famiglia mi aveva sempre parlato di Dio, dei Santi e la mia custode in particolar modo della devozione Mariana, insegnandomi sin da quando ero bambina che qualsiasi Preghiera avessi detto alla Madonna, Lei mi avrebbe aiutata e io la presi in parola. Quando avvenne quell’incidente …. Pregavo per tutto il giorno, non perdevo l’occasione di prendere il Rosario e invocare la Madonna giorno e notte, che non se la portasse via in quell’incidente. Una notte mi addormentai dicendo il Rosario e piangendo. Sognai che mi obbligarono a prendere un treno, che partì immediatamente e non mi dette la possibilità di scendere. Si avvio lungo il binario in mezzo a due montagne, io gridavo di voler scendere perché sapevo che quel treno mi stava portando fuori città, ma non sapevo dove… Mentre chiedevo nella disperazione di farmi scendere, vidi in un angolo di quel treno, avvolti in una tiepida e debole luce, delle creature sedute in mezzo alla paglia che alle mie urla risposero :<<perché vuoi scendere?, tu lo sai che da questo treno non scende mai nessuno?!?>> io risposi che a me non importava e che qualcuno doveva farmi scendere da li. Il tempo passava e il treno ormai era molto lontano da dove era partito, qualcuno aggiunse che se fossi scesa sarei stata comunque a piedi e sarebbe stato un problema rientrare in città.
Io non gli ascoltavo e continuavo a supplicare che mi facessero scendere, a un certo punto la porta del treno si aprì e io potei finalmente uscire.
Il treno ripartì e io tornai in dietro a piedi. Quasi subito, dietro di me, sentì il suono del clackson di una moto e quando mi voltai, vidi la Madonna tutta vestita di bianco con tante rose bianche che le adornavano i Piedi e il Vestito.
Mi chiese, chiamandomi per nome dove stessi andando e io Le risposi che stavo tornando a casa mia. A quel punto Lei mi propose di andare con Lei e io La seguii. Mi portò in una grandissima valle, tutta verde dove vidi tante croci, la Madonna era vestita tutta di nero e di fronte a Lei c’era un’altra Donna anche Lei uguale alla Madonna, tutta vestita di nero era come vedere due Madonne, come se Maria fosse davanti ad uno specchio e quella Creatura, che era uguale a Lei, fosse semplicemente la Sua Immagine riflessa, ma io sapevo con sicurezza che erano due Creature distinte. La Madonna Le parlava in modo serio come se questa Creatura fosse l’unica capace di risolvere un problema, solo a Lei ci si potesse rivolgere, come se Lei fosse qualcuno di molto importante. La Madonna Le parlava con molto rispetto e a Lei si rivolgeva come se solo da questa Creatura dipendesse la sorte della mia amica.
Io nel frattempo che la Madonna rivolgeva un accorato e particolare appello a quella, che mi appariva la Sua immagine e che l’ascoltava immobile come un fantasma, mi inginocchiai davanti alla Croce più grande che stava proprio al centro della valle. Pregavo e piangevo, dopo ogni PADRE-AVE-GLORIA chiedevo di non farla morire.
La Madonna ad un certo punto si rivolse a me, velocemente mi chiese se conoscevo una Preghiera in particolare di cui io non ho mai ricordato il nome, risposi che non la sapevo e neppure l’avevo mai sentita. Lei semplicemente disse:<< non fa niente, di le Preghiere che sai, Dio ti ascolta lo stesso>>, poi si rivolse di nuovo all’altra Donna e poi di nuovo a me dicendomi in tono sicuro: ” non ti preoccupare, Prega con Me”. Mi risvegliai di colpo, era mattina, andai un po’ commossa dalla mia custode e le raccontai il mio sogno, lei mi rispose che era un avviso semplice: significava che la Madonna si sarebbe portata via quella ragazza nell’ incidente.
Piansi, perché sapevo che non era così, io mi fidavo ciecamente della Madonna e le Sue Parole erano chiare, non dovevo preoccuparmi, dovevo solo Pregare con Lei. Era un messaggio di Speranza, non sicuramente di morte ed ero certa che quella ragazza si sarebbe salvata, perché la Madonna attraverso quell’altra Creatura l’avrebbe riportata in vita dalla morte; non poteva essere altrimenti.
Qualche giorno dopo telefonai ai parenti della ragazza, una sorella mi rispose che era uscita dal coma qualche giorno prima, a conti fatti nei giorni in cui feci quel sogno. Era un Miracolo.
Un anno dopo, mio fratello si ammalò di un linfoma leucemico non Hodgkin, il male non gli diede quasi scampo. Aveva appena 13 anni, ora ne ha 28. I medici non riconobbero il male in tempo, diagnosticando un problema mentale e facendo andare il tumore in metastasi. A quel punto dall’ospedale di Olbia fu mandato a quello di Sassari e quando arrivò alla clinica pediatrica non aveva un organo interno che funzionasse: cuore, reni, polmoni, fegato, stomaco, pancreas, intestino… Irrimediabilmente compromessi. Gli diedero una settimana di vita al massimo, i medici ci dissero che sarebbe morto la sera stessa o l’indomani. Mio fratello è vivo. Fuori dalla porta della sua camera d’isolamento del reparto pediatrico, di fianco alla stanza, sopra una mensola c’era la statua della Madonna, ed io quando La vidi pensai che Lei era li o per portarlo via o per vegliarlo. Mio fratello stesso disse di essere stato per 6 mesi in compagnia dell’angelo della morte che a detta sua, stette con lui per tutto il tempo del ricovero e della chemioterapia e che se ne andò il giorno delle sue dimissioni. Prima di andarsene gli disse:<< Io ora devo andare via, buona fortuna>>. Nove mesi dalle sue dimissioni mi ammalai io. Il mio medico di allora non mi riconobbe una polmonite, feci 10 giorni a letto con la febbre a 40 e una mattina non riuscii più a respirare. Mi portarono di urgenza all’ospedale dove mi diagnosticarono un versamento pleurico con sospetta tubercolosi . Ma torniamo indietro di un mese; quello di ottobre. Feci un breve viaggio in montagna, da una mia zia a 40 chilometri da Olbia, non stavo già bene, accusavo i primi dolori al polmone ma pensavo ad altro. In uno dei giorni in cui stavo da questa mia zia conobbi una donna a cui era morto anni prima un figlio di circa 22 anni di leucemia. Lei mi raccontò che un giorno, dopo un po’ di tempo che suo figlio era morto, andò a trovarla un amico del defunto Lorenzo ( non si chiamava così, ma l’ho sempre ricordato con quel nome); le disse che la notte prima, aveva sognato Lorenzo che stava seduto sopra una panchina al buio, in un luogo che sembrava una pineta illuminata dai lampioni e che gli disse queste parole: ” è come se fossi in Paradiso, ma questo Luogo in cui mi trovo non lo è. Vai e dì a mia madre che io sto bene, che apra l’armadio in camera mia e ti dia quella giacca”. Lorenzo, nel sogno disse all’amico il colore e la posizione della giacca all’interno dell’armadio, di quella che fu la sua camera da letto e lo mandò con quel messaggio da quella che era stata la sua custode, il ragazzo obbedì. La custode di Lorenzo mi disse che credette subito a quelle parole; andò all’armadio lo aprì e trovò la giacca esattamente dove aveva detto Lorenzo.
Ritorniamo a quando ero in ospedale, circa 5 giorni dopo il mio ricovero, venne a trovare una signora anziana che aveva il letto affianco a me, una ragazza. Io feci subito amicizia e le mostrai tutte le immagini dei Santi con la Madonna che avevo nel comodino e le dissi che Pregavo sempre per ricevere la Grazia di tornare a casa. Lei mi parlò di Mamma Lucia ed io mi accorsi subito che era come se io la conoscessi già, ma non sapevo dire il perché.
Ci credetti e lei mi diede il Santo Diario, una caramella e una medaglietta di Mamma da appendere al bracciale nel polso, prima di entrare in radiologia per fare la tac con il contrasto. In radiologia non fanno passare nessuno con bracciali, catenine o medaglie, ma non so il perché il radiologo mi fece lasciare a dosso quella medaglietta con l’immagine di Mamma Lucia. L’esame andò alla grande e il focolaio pleurico pian piano si spense. Io stavo guarendo… Sono stata dimessa 16 giorni dopo il ricovero e sono tornata a casa l’8 dicembre il giorno dell’Immacolata Concezione. Mi dimisero con riserva, sarei dovuta tornare, ma non c’è stato mai il bisogno.
La notte prima delle dimissioni sognai la Madonna, ero con altre 20 creature e la vedemmo immersa in una Luce meravigliosa che ci sorrideva facendo un cenno affermativo con il capo, era andata come voleva Lei. Arrivai da Mamma Lucia, per la prima volta nell’aprile del 2002, sedici mesi dopo le mie dimissioni. Quando mi presentai davanti ai Santi Cancelli alla mia destra vidi una valle tutta verde con le Croci e sullo sfondo le montagne…. Mi ricordai del sogno che feci quando quella mia amica era in coma, chiesi a una pellegrina che viaggiava con me cosa fosse quel posto che io vedevo, lei mi rispose che erano le poste della Scala Santa. Io dissi a voce alta: ” ma io questo posto lo conosco, ci sono già stata 4 anni fa a Pregare insieme alla Madonna!!!”. Mi guardavano tanti visi ormai diventati bianchi… quando varcammo i Santi Cancelli e arrivammo davanti a Casa Santa, alla mia sinistra vidi la pineta, le panchine e i lampioni e pensai a Lorenzo. Con un involontario cenno della mano, anche se non lo vedevo lo salutai, Lorenzo era li. Ogni volta che arrivo da Mamma, dopo 13 anni saluto l’Anima di Lorenzo. Mamma si è manifestata sempre: Miracoli, Grazie, Doni… da Mamma ne ho ricevuto tanti, anche per altre creature. Ero senza lavoro, prima che mi si parlasse di Mamma. Quando sono uscita dall’ospedale la prima cosa che ho fatto è stata chiamare il numero di Casa Santa e chiedere alla sorella di dire a Mamma che avevo bisogno e dopo un mese trovai lavoro. Non avevo la patente, ne la macchina e in casa mia c’era tanto bisogno perché nessuno l’aveva. Sono riuscita a prendere sia la patente che la macchina. Se mi chiedete cosa mi ha dato Mamma vi rispondo che mi ha ridato la Dignità di un essere umano, eravamo poverissimi, ci portavano anche da mangiare. Mamma ha fatto trovare un lavoro dignitoso al mio custode che per anni è stato disoccupato. Mamma ci ha permesso di riprenderci la Dignità, Mamma Lucia ci ha reso tante volte Giustizia, in tante situazioni.
Il 17 gennaio 2014 ho subito un intervento chirurgico in un ospedale fuori dalla Sardegna. Sono dovuta partire da sola, perché nessuno poteva accompagnarmi, ero io e Dio. Tutto è andato benissimo, nonostante fossi sola tutti mi sono stati vicini, medici, infermieri e le stesse pazienti ricoverate con me, mi è stato trasmesso Amore. Nella mia città, i medici mi dissero che avrebbero dovuto operarmi almeno in 3-4 volte per rimuovere le varie masse che avevo dentro, altrimenti avrebbero dovuto asportare l’intero organo. Mamma mi ha aiutato a partire, a Conegliano Veneto e la sono stata operata solamente una volta. Sapevo e so che il Signore è anche negli ospedali e aspetta in silenzio nei sottoscala che i malati lo chiamino per chiedergLi aiuto. Mentre mi portavano con la barella fuori dal reparto verso la sala operatoria, guardai verso le scale e disse queste parole: ” Signore, io mi ricordo di Te… venite Tu e Mamma ad operarmi, fate Voi l’intervento”, entrai in sala operatoria ridendo e scherzando con il personale medico-infermieristico, in quel momento ero la persona più serena di questo mondo, era come se al posto di un intervento dovessi fare semplicemente una visita di controllo, al giorno d’oggi e come se io non avessi mai subito un intervento chirurgico.
Quel giorno, in sala operatoria il chirurgo era il Signore. Grazie Mamma