Mi chiamo Anna Cirillo e vivo a Scafati (Sa). Il mio cammino di Fede con Mamma Lucia è iniziato circa 30 anni fa e fin dalla prima volta in pellegrinaggio a S.Nicandro Garganico, ho capito che quello era un luogo speciale. Mamma Lucia con parole semplici e tanta umiltà e Amore mi ha insegnato ad Amare il Padre, a pregare per il Fratello sconosciuto e bisognoso; della Preghiera della Carità fare i pilastri della nostra vita. Mi ha insegnato a parlare con Dio Padre, quell’intimo colloquio che dà la fiducia e la certezza che Lui mi ascolta e mi aspetta per la remissione dei peccati. Pian piano la mia dolce Mamma, pur non curandosi della mia testardaggine, ha plasmato il mio cuore rendendolo più docile anche nelle grandi difficoltà che la vita mi ha riservato. Proprio in uno di questi difficili momenti, la Mamma si è fatta sentire con forza nella mia vita. Era il Settembre del ’95 e allora la piccola Emanuela doveva subire un intervento alla testa, per gravi problemi di epilessia farmaco resistente. Tante erano le preoccupazioni, ma fiduciosi perché le nostre speranze erano tutte rivolte in Mamma Lucia, a cui noi avevamo affidato la piccola, nelle nostre preghiere. Spesso, nel silenzio della mia disperata preghiera, invocavo la Mamma, ma poi alla fine dicevo sempre:”Sia fatta la volontà del Padre nostro, ma ti prego nel momento dell’intervento la bambina in braccio a Te e la sua testolina nelle mani del Padre, a Voi l’affido”.
L’intervento era delicatissimo, ma quel giorno, trascorse veloce e sereno; tanta calma solo la Mamma poté darcela, eppure solo il giorno prima tante erano le preoccupazioni: l’intervento, altre due creature di 12 e 15 anni a casa lontani, soli con i nonni anziani e sofferenti, ma bastò la telefonata a Casa Santa e le nostre preoccupazioni si attenuarono. L’intervento fu lungo, ma alla fine tutto andò bene, anche i postumi furono semplici e risolutivi, ringraziando il Padre e Mamma Lucia. Appena la bambina fu in grado di viaggiare la conducemmo da Mamma Lucia per ringraziarla. Quel giorno la Mamma riceveva e insieme al mio compagno entrammo nella Casetta delle Grazie molto commossi, la Mamma sorridendo ci strinse al Suo petto dicendoci le stesse parole che io, in cuor mio, le sussurravo sempre implorandola di aiutarci e aggiunse che Lei aveva tenuta la piccola Emanuela sulle Sue ginocchia per tutta la durata dell’intervento.
Uscimmo dalla Casetta delle Grazie piangendo, ma con il cuore colmo di gioia.
Chi può conoscere il dialogo più intimo e segreto di un cuore che chiede aiuto al Padre? Solo un altro Cuore, tanto vicino e Amato dal Padre, da poterGli strappare le Grazie per noi.
Non basta tutta la vita per ringraziare il Padre nostro Creatore e la Mamma, colei che tutto dona e niente chiede.
La Mamma nei momenti più difficili della mia vita mi ha sostenuta e guidato i miei passi e quelli dei miei cari; anche quando pensavo che tutto mi stesse crollando intorno, sfiorando anche la depressione, l’aiuto di Mamma è arrivato, facendomi ritrovare la serenità e la forza di andare avanti. Al Padre nostro e alla Mamma, oggi posso solo dire umilmente, grazie e ancora grazie se la nostra famiglia vive nel Santo Timore di Dio, lodandoLo e ringraziandoLo ogni giorno per i Doni e il Pane quotidiano che ci concede. Trascorrere la propria vita attaccato al Mantello di Mamma, Faro e Luce dell’umanità, ti fa sentire l’Anima in festa e la Pace nel Cuore.
Santa Pace a tutti