Testimonianza di Anna Gubello di Specchia (Lecce)

Pace a tutti, sono Anna Gubello di Specchia (Lecce), voglio condividere con tutti voi, fratelli e sorelle del mondo intero, testimoniando ancora il Grande Amore che la Mamma ha per tutti i Suoi figli di tutta l’umanità. Era il mese di gennaio del 2020, siamo andati io e il mio compagno alla festa di compleanno di mio nipote, il figlio di mia figlia, che compiva 18 anni. La sera, verso le undici, il mio compagno, Antonio, mi disse che non si sentiva bene e che aveva molto freddo e avrebbe desiderato tornare a casa. Era giunto, intanto, il momento della torta, così abbiamo atteso un momento. Non mangiò niente e poiché stava ancora più male mia figlia decise di accompagnarci a casa guidando lei la macchina. Giunti a casa aveva ancora molto freddo ma senza febbre. Quella notte, era tra il sabato e la domenica, Antonio verso le tre andò al bagno, tornato nel letto iniziò a sudare, sudò talmente tanto da inumidire finanche il materasso. Preoccupata chiamai mio figlio, vista la situazione chiamammo il pronto soccorso, nell’attesa mio figlio notò che Antonio non riusciva a parlare bene e alzato il braccio ricadeva come un peso morto sul letto e così le gambe. Giunta l’ambulanza la dottoressa del Pronto Soccorso, dopo una scrupolosa visita, ci confermò che lo stato di salute del mio compagno era molto critico, si doveva ricoverare d’urgenza in ospedale perché da un momento all’altro lo potevamo perdere. Giunti in ospedale alle sei del mattino fu preso in consegna dai dottori del pronto soccorso, chiaramente noi non potemmo entrare, mia figlia, che fa l’infermiera in quell’ospedale, dopo un po’ di tempo ci venne a riferire che al papà non gli avevano dato speranze di vita, mi disse che stava male e che da un momento all’altro lo potevamo perdere. La sera, un medico venne a riferirci che Antonio veniva trasferito al reparto al quarto piano, in quanto disse che avevano visto un pochino di luce, anche se non avevano ancora certezze. Il martedì mattina a casa, non avevo dormito per niente, ero ancora tra veglia e sonno, quando sul comodino ho sentito un rumore come quando si poggia un oggetto, mi sono subito destata, ho acceso la luce, erano le 7:30 proprio l’ora quando lui mi portava il caffè ed io ero ancora nel letto. Il mercoledì mattina sempre alle 7:30, sento la Voce di Mamma che mi dice:” Non ti preoccupare che il caffè te lo porta di nuovo”, e sento di nuovo il rumore della tazza del caffè sul comodino. Di questa cosa ad Antonio, poiché non stava ancora bene, l’ho potuta dire solo giorni dopo. Appena si riprese un pochino, eravamo sempre in ospedale, come entrai, contenta nel vederlo in netta ripresa, gli dissi:” e adesso il caffè me lo porti di nuovo?” Ha iniziato a piangere dicendomi che la notte non aveva dormito, perché aveva visto cadere dall’Alto sulle sue gambe il Manto della Mamma di colore Celeste. Il suo agitarsi aveva svegliato gli altri ammalati che erano in stanza con lui, che gli chiesero cosa fosse successo. Ha cercato con le mani sul letto, spiegando loro cosa aveva visto cadere, ma non c’era niente. Fu in quell’istante che si accorse che le sue gambe, che non si muovevano, che erano come morte dal giorno prima di entrare in ospedale, ora “si muovevano”. Passato qualche giorno, era di sabato, ero in ospedale in camera di Antonio con gli altri ammalati e i loro parenti, quando nel corridoio ho visto Mamma vestita da infermiera, con i Suoi occhiali. Si è fermata nel corridoio fuori alla porta della camera e sorridendo, mi ha fatto cenno con la Testa come per dire di “SI”, per tre volte, poi continuato a sorridere se n’è andata. Allora subito ho detto a quello che assisteva l’altro malato: ”Hai visto Quella Infermiera che mi ha fatto quei segni, però qui non è entrata?” Lui mi rispose che non aveva visto nessuno. In quello stesso momento sono entrate due infermiere alle quali ho chiesto della Persona che avevo visto poc’anzi, descrivendoLa, ma loro dissero che non conoscevano nessuna infermiera così descritta e che avrebbero dovuto per forza incrociarLa essendo loro entrate subito dopo quell’istante che avevo visto, ma non c’era nessuno sulla porta. Fratelli e sorelle, che gioia immensa, la Mamma era Venuta in quel momento a confermarmi che la Grazia era Scesa per il mio compagno. Ho telefonato a Casa Santa per ringraziare Dio Padre e la nostra Mamma, e la Santa Sorella subito mi disse:” Sappiamo tutto, la Mamma Ha messo il Suo Mantello a Suo figlio e lo Ha salvato”.

Gloria alla Regina del Cielo e della terra che per Amore dei figli Ha Camminato in mezzo a noi con il Nome di Lucia, Luce, per portarci la Luce di Dio e a prepararci per il ritorno del nostro Signore che E’ alle porte. Grazie Padre, Grazie Mamma di tutte le Grazie, un forte abbraccio a tutta la nostra Cara Famiglia di Santità della Santa Dimora di Dio e di Maria.

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