Pace a tutti fratelli e sorelle sono Cassano Claudia di Alessano e faccio parte del gruppo di preghiera di Lecce.
Era il 1989 mi trovavo al centro cardiologico di Ancona, dove il mio bambino piccolissimo, si trovava ricoverato nel reparto rianimazione, perché era nato con una malformazione al cuore che gli procurava una bassa aritmia cardiaca, ed era in attesa che gli istallassero un pacemaker.
Ero moralmente distrutta, lontana da tutti, sola, fisicamente prostrata; i giorni passavano, la stanchezza mi opprimeva; una sera, era quasi mezzanotte, mi sono appoggiata su un lettino per riposare un po’; all’una di notte, si avvicinò un’infermiera che non conoscevo, (dopo tanti giorni che mi trovavo in ospedale quelle del reparto le avevo viste tutte), con un camice bianco bordato di celeste; era alta possente come figura, ma dolcissima nello sguardo e negli atteggiamenti, che mi disse di dormire un po’; io Le risposi che non potevo perché avevo un bimbo in rianimazione e ogni tanto lo andavo a trovare.
Lei si allontano’ e dopo poco torno’ con un lenzuolo ed un cuscino; mi disse di addormentarmi e che mi avrebbe svegliata all’ora che io avrei voluto; mi disse ancora di non preoccuparmi perché Lei mi conosceva e sapeva tutto di me.
Senza ragionarci sopra, Le risposi che desideravo essere svegliata alle ore quattro; alle ore quattro in punto mi sveglio’ e comincio’ a ritirare il lenzuolo e il cuscino che mi aveva dato prima; io tentai di aiutarLa, ma Lei affettuosamente mi rispose che non aveva bisogno di aiuto e che dovevo stare tranquilla, perché la giornata che avrei dovuto affrontare, sarebbe stata per me particolarmente pesante.
Si allontano’ e non la vidi più; il giorno dopo, chiesi alle infermiere del reparto chi fosse l’infermiera del turno di notte e descrissi la persona che mi aveva portato il lenzuolo e il cuscino; mi guardarono un po’ stupite, perché nessuno di loro La conosceva e non sapevano neanche chi fosse, perché il turno di notte era stato coperto da una infermiera loro collega.
Passarono due anni e nel 1991 una pellegrina di Mamma Lucia del mio paese, torno’ a parlarmi di tutti i Miracoli che lei e la sua famiglia avevano ricevuto e continuavano a ricevere per Intercessione di Mamma Lucia, mi invitò a partecipare ad un pellegrinaggio dalla Mamma che si sarebbe tenuto da lì a pochi giorni; senza pensarci troppo accettai l’invito; era un periodo molto triste della mia vita, la decisione era stata presa senza una specifica convinzione, quasi per sfuggire da un quotidiano che mi attanagliava.
Quando giunsi davanti al Santo Divino Cospetto di Mamma mi disse: “FIGLIA SEI TANTO UMILE, NON PREOCCUPARTI SARO’ SEMPRE ACCANTO A TE”.
Sono sincera, da quel colloquio non capii subito la Grandezza della Mamma descritta dalla pellegrina del mio paese; non ero delusa, ma nemmeno entusiasta; tornai a casa e mi sentivo appesantita dai i miei problemi come quando ero partita.
Il giorno dopo, la pellegrina che mi aveva invitata al pellegrinaggio venne a trovarmi; portava con se una scatola contenente tante foto di Mamma Lucia; prima mi chiese come era andato il pellegrinaggio e come mi ero trovata; poi aprì la scatola per farmi vedere le foto in essa contenute.
Tra le tante, con meraviglia, scoprii che una di quelle foto che ritraeva la Mamma era l’infermiera che due anni prima, all’ospedale di Ancona nel reparto di rianimazione, mi aveva confortata e mi aveva invitata a dormire per recuperare un po’ di energie perché ero troppo stanca; rimasi senza parole; come se una Luce si fosse accesa dentro di me; mi rividi due anni prima in quella camera di ospedale di Ancona; stanca triste e desolata, davanti a quella infermiera, alta possente, dolce, che con tanta umanità mi invitava a prendere sonno.
Come raggiunta da un lampo capii, che il Santo Spirito di Mamma mi conosceva da sempre, me Lo aveva anche detto quel giorno in ospedale,( di non preoccuparmi, perché Lei mi conosceva e sapeva tutto di me), ma io in quel momento non avevo ragionato, per capire come mai fosse possibile.
Quel lampo, aveva diradato come per incanto il banco di nebbia fitta in cui io mi trovavo e aveva lasciato spazio alla Luce; era Lei, la Mamma della Luce, che aveva squarciato le tenebre della notte dal mio cuore; sentii dissolvere i miei problemi familiari; il mio cuore palpitante pensava solo alla dimensione nuova in cui mi trovavo, quella dello Spirito.
Con tanta gioia nel cuore spiegai tutto alla pellegrina che amorevolmente mi stava facendo vedere le foto di Mamma; il mio pensiero volò subito a Casa Santa dove la Divina Mamma Lucia in quel Santo Luogo poggiava i Suoi Santi Piedi; pensai subito al prossimo pellegrinaggio per andare incontro a Mamma Luce, non più scoraggiata ed angosciata, ma piena di gioia e di speranza.
Da allora sono passati 25 anni, tutti scanditi dalla Presenza di Mamma nella mia vita e attraverso i Suoi Santi insegnamenti, ha nutrito la mia Anima, Creatura vivente dentro di me, Illuminando e Guidando tutti i passi del mio quotidiano.
Grazie Dio Padre e Dio Madre, Potente ed Onnipotente che mi hai dato la gioia di Conoscere, Abbracciare, Lodare, Mamma Luce; Splendore di Grazia, Luce perenne, Dispensatrice di Grazie per tutti coloro che a Lei si rivolgono con Devozione e Amore.
Un abbraccio per tutti i fratelli e sorelle di Casa Santa, che con la loro preghiera costante, sono al servizio di tutta l’umanità.