Cari fratelli mi chiamo Francesco Caputo di Palo del Colle (Bari). Vi scrivo la mia testimonianza in seguito a ciò che mi è capitato un lunedì di ben 37 anni fa. Ero un giovane di circa 22 anni e lavoravo nella nuova costruzione del porto di Manfredonia. Quel giorno quando suonò la sveglia per alzarmi verso le 3 per partire, non mi alzai, perché non me la sentivo di partire per andare a lavorare. Dopo poco tempo venne mia madre a chiamarmi per farmi alzare, così, a malincuore, decisi di alzarmi e partire. Presi la mia auto, una FIAT 850 special, e mi misi in viaggio. Mentre percorrevo la statale 16 fra Barletta e Margherita di Savoia, per non arrivare tardi al cantiere di lavoro, spinsi un po’ il piede sull’acceleratore. Prima di entrare nel paese di Margherita di Savoia, la strada presentava un tratto a doppia curva ad esse, sul quale c’era il ponte delle saline. All’improvviso mi vidi davanti il pilastro del ponte, per evitare l’urto diedi una sterzata e, con la strada viscida, la ruota posteriore destra urtò il marciapiede e la macchina si capovolse. In quell’istante fu istintiva l’invocazione:” Mamma aiutami Tu”, mi venne subito in mente di spegnere il motore e mi aggrappai allo sterzo con le due mani. Mentre l’auto continuava a strisciare sul fianco sinistro vidi il vetro anteriore volare via, il montante arrivare all’altezza dello specchietto retrovisore e non vedevo l’ora che l’auto si fermasse. Mentre tra di me continuavo a ripetere “ Mamma pensaci Tu”, di colpo l’auto si fermò ed io feci un balzo in avanti dalla vettura trovandomi fuori per terra. Si fermarono diverse auto e accorsero molte persone che giravano attorno alla mia auto per cercare eventuali persone nell’abitacolo. Io intanto mi ero alzato da terra ed ero intento a spolverarmi i vestiti, quando mi videro, accorsero subito e mi chiesero se mi ero fatto male, risposi che non avevo niente grazie al Buon Dio. Nel vedere le condizioni dell’auto, non riuscivo a capire come avevo fatto ad essere sbalzato dall’auto senza procurarmi neanche un graffio. All’epoca non conoscevo Mamma Lucia, solo dopo 10 anni e cioè quando ho conosciuto Mamma, ho compreso il valore ed il significato di quelle invocazioni per me inusuali: “Mamma aiutami Tu”,”Mamma pensaci Tu”. Queste stesse invocazioni che oggi sono, con naturalezza, sulla bocca di tutti i Suoi figli. In quel momento di tanti anni fa, mi ero aggrappato al Cuore di Mamma, alla Gloria di Dio che è in mezzo a noi, ai Suoi figli. Dopo 10 anni da quell’incidente, come ho già detto, ho avuto la Santa Grazia di aver conosciuto Mamma Lucia e da allora son rimasto aggrappato al Suo Cuore dolcissimo. Lei ci ha dato tutto il Suo Amore senza chiederci nulla in cambio, solo la quinta parte di un granello di sabbia di Fede. Ci ha insegnato ad Amare il Signore Creatore del cielo, della terra e di tutto il Santo Creato. Pace a tutti i fratelli e sorelle lettori di questo sito, un saluto amorevole con lo stesso Amore che la nostra Mamma ci ha insegnato, tutti stretti al Suo Cuore.