Pace a voi fratelli e sorelle sono Marchitelli Francesco, abito a Pezze Di Greco (Brindisi) e faccio parte del gruppo di preghiera di Brindisi.
Ho conosciuto Mamma Lucia nel 1985, la mia compagna Rosa si recava in pellegrinaggio a Casa Santa sin dal 1975, mi parlava spesso delle Grandezze di Mamma Lucia, della Sua Santa Parola, delle Grazie che aveva ricevuto, della Gioia che metteva dentro il cuore, ma io non ero interessato. Lei mi parlava, l’ascoltavo ma alla fine scrollavo le spalle, però non gli creavo impedimento, lei si recava da Mamma Lucia con continuità due tre volte al mese.
In quell’anno però, era il 1985, soffrivo di una grave forma di gastrite, tutti i cibi indistintamente mi davano dei problemi, comprese le bevande; andare a tavola per me non era una gioia, ma un momento di panico; il contenuto del mio piatto, quasi sempre era diverso da quello dei miei familiari, perché la mia compagna mi preparava appositamente cibi particolari senza spezie e niente fritti. Ciò nonostante, forti dolori addominali e bruciori mi accompagnavano durante tutta la giornata.
Andavo dal medico di base, mi dava delle medicine che assumevo quotidianamente, seguendo rigorosamente le quantità e gli orari, ma erano solo dei palliativi; decisi di recarmi così da un medico specialista, mi cambiò le medicine, ma il mio stato di salute non migliorava.
Un giorno ero chiuso nel mio silenzio e nei miei pensieri, pensavo al mio problema che non trovava soluzione, sistemavo le medicine in una busta scartando quelli che il medico mi aveva detto di non assumere più, la mia compagna mi disse : “Francesco io questa sera parto per andare a Casa Santa”, mi girai di scatto e senza pensare risposi: “questa sera verrò con te”.
Sistemai ordinatamente le medicine nella busta e senza pensarci troppo, li appoggiai sulla lavatrice che si trovava vicino a me.
Fu il mio primo pellegrinaggio, fui ricevuto da Mamma Lucia nella Casetta delle Grazie, la mia compagna era accanto a me, ero emozionato, alla Mamma non chiesi nulla, però Lei mi guardò diritto negli occhi e mi disse: “Figlio mio, quando torni a casa butta tutte le medicine che hai nella busta e che hai appoggiato sopra la lavatrice, tu hai la gastrite”, poi si girò verso la mia compagna e le disse: “Quando prepari il sugo per te e famiglia, metti tutto insieme senza friggere e vedrai che non gli farà male”.
Poche furono le parole che Mamma Lucia pronunciò in quel colloquio, ma tutte particolarmente mirate a farmi comprendere che Lei mi conosceva già, sapeva della mia gastrite, delle mie sofferenze, sapeva dove io mettevo le medicine e soprattutto dove li avevo appoggiate ( Sulla lavatrice) prima di partire, ma anche che avrei potuto mangiare il sugo senza sentire male.
Trascorsi il resto di quella giornata tra continui pensieri che si avvicendavano nella mia mente; mi facevo delle domande, alcune senza risposta, tante in attesa di verifiche, molte con risposte positive perché la mia compagna quel giorno mi stette più vicina del solito. In un momento di tranquillità mi disse: “Per troppo tempo ti ho parlato di Mamma Lucia, ma tu eri disinteressato; ricevevo le Grazie, ero felice, te li riportavo con dovizia di date, fatti e avvenimenti, mi guardavi, ma le tue orecchie come non volessero sentire, ti giravi dall’altra parte.
In questo momento che scrivo, sto rivivendo quella giornata, difficile per me rovistare nei ricordi, di quanto è passato nella mia mente e nel mio cuore, ma soprattutto come esprimerlo per renderlo comprensibile a chi legge, perché non è la trama di un libro, di cui si conoscono fatti ed avvenimenti, che ti portano alla conclusione; ma un miscuglio di fatti ed emozioni, che hanno avuto inizio con l’incontro con Mamma Lucia nel 1985; capivo poco di Mamma, oggi a distanza di trenta anni capisco molto di più, ma pienamente convinto di non aver finito di capire, perché in quella data mi sono tuffato in un Mistero di Fede, di Gioia, di Amore difficilmente condivisibile con altre creature, perché è un rapporto singolare tra Padre e figlio.
Quell’incontro ha segnato la fine di una tappa della mia vita, percorsa attraverso fatti ed avvenimenti, percepibili e constatabili, perché umani e ricorrenti, e l’inizio di una nuova tappa, in cui Dio è entrato dentro di me, ed io gli ho fatto spazio, perché potesse rimanere e portare frutti.
Credetemi fratelli e sorelle; questa nuova tappa è più importante e va molto al di là della Grazia ricevuta, della perfetta guarigione della gastrite, di per se importantissima, ma pur sempre umana e proiettata verso una fine; perché attraverso la mia buona volontà e l’aiuto della nostra Santa Mamma Lucia, mi porterà all’incontro con Gesù, in un mondo dove non ci sono furbizie e prevaricazioni, ma Amore e Carità dell’Anima.
Dopo quell’incontro ho buttato la busta con tutte le medicine in essa contenute, mangio, bevo ogni cosa senza dolori, bruciori e turbamenti; la guarigione del corpo, mi ha portato anche alla guarigione dell’Anima, perché anch’essa Consolata e Ristorata, mi da Luce per portare la Santa Parola di Mamma a tutte le creature che incontro nel mio vivere quotidiano.
Vorrei dirti un Grazie Grande quanto tutto il mondo, ciò non è possibile, ma so che Tu Mamma in questo momento, leggi il mio cuore e sai quanto Ti Amo, attraverso la misura della mia riconoscenza.
Un forte abbraccio, Tuo figlio Francesco.
Un caro saluto per tutti i fratelli e sorelle di Casa Santa.