Testimonianza di Giovanna Serio di Tortona (Alessandria)

Pace Fratelli e sorelle di Spirito, sono Giovanna Serio di Tortona, faccio parte del gruppo di preghiera di Novara e voglio raccontarvi di come la Mamma mi ha Insegnato ad essere caritatevole verso il fratello sconosciuto, facendomi percorrere la strada della responsabilità, dedicando una parte del mio tempo al servizio di creature più sfortunate di me, questo non mi ha mai spaventato perché sapevo per certo che il Padre e la Mamma non mi avrebbero mai caricato più di quello che potevo portare sulle mie spalle, il Padre e la Mamma scelgono le Loro creature una ad una ognuno a secondo della propria forza.
La Mamma ha sempre detto che la Carità deve essere: “cieca muta e sorda”.
Questa esperienza l’ho tenuta tanti anni nel mio cuore, ma ora è arrivato il momento di rendervi partecipi voi fratelli di Spirito, ma ancora di più chi non ha conosciuto la Mamma e cerca di capire, tramite le nostre testimonianze, la Grandezza della Mamma e dei Suoi Santi Insegnamenti che ti rapiscono il cuore ed infondono un immenso Amore, donando la forza di compiere atti di Carità, prima a noi incomprensibili e non puoi più fare a meno di Lei.
Ha messo sulla mia strada creature sole e bisognose; andai ad abitare in un condominio e sul nostro pianerottolo abitava una coppia di persone anziane senza figli.
La nonnina subito si affezionò al nostro bambino, all’epoca aveva tre anni anche lui si affezionò subito a loro come se fossero i suoi nonni. Trovai lavoro e la nonnina si rese disponibile di andare a prendere il bambino all’asilo e lo accudiva fino all’ora del mio ritorno, io ero tranquilla perché sapevo che era in buone mani.
Passarono gli anni, il bambino crebbe e la nonnina si ammalò di una malattia che la fece tornare bambina e bisognosa di tutto, i ruoli si invertirono, era il bambino che accudiva la nonna quando io lavoravo, era lui che le faceva compagnia volentieri.
Io mi sentii in dovere di darle una mano e nel corso della malattia che durò otto anni, l’unica cosa che mi recava dispiacere era quando si partiva per il pellegrinaggio dalla Mamma, non potendo lasciare sola la nonnina, non potevo arrivare nelle Sue Sante Braccia, ma il mio compagno che partiva, portava sempre i miei saluti alla Mamma e lui al ritorno dal pellegrinaggio, era sempre carico di baci della Mamma e di una parola buona per me, rimasta a casa a malincuore. Una volta la Mamma mi mandò a dire: “DILLE ALLA TUA COMPAGNA CHE QUELLO CHE STA FACENDO, VALE MOLTO DI PIU’ CHE VENIRE DALLA MAMMA, PERCHE’ QUELLA CREATURA NON HA NESSUNO E HA TANTO BISOGNO, IO SONO SEMPRE LI’ VICINO A LEI”.
Quando la nonnina si aggravò e si avvicinava il ritorno alla casa del Padre, io pregavo tanto e continuavo a chiedere: “Padre fa che quando arriva il momento se ne vada dolcemente in pace”. Una mattina uscii per fare la spesa velocemente e lasciai il nonno con lei, ma quando tornai la nonnina non c’era più.
Mentre la “sistemavo” piangevo e pregavo sperando che le mie preghiere fossero state esaudite.
La notte seguente sognai la nonnina che mi disse:”Grazie per le cure amorevoli che mi hai prestato ora che sono nella Luce so che lo hai fatto con il cuore, non piangete per me perché io sto bene, sono con Gesù”, dietro di lei i miei occhi indegni videro GESU’, BELLISSIMO… CON I CAPELLI LUNGHI CHE GLI INCORNICIAVANO IL VISO, LA BARBA E DUE GRANDI OCCHI AZZURRI COME IL CIELO, VESTITO CON UNA TUNICA BIANCA, immerso in una luce abbagliante mi parlò dicendomi:”FIGLIA HO ASCOLTATO LA TUA PREGHIERA, TU HAI FATTO TANTO MA IN QUEL MOMENTO SONO VENUTO IO A PRENDERE ROSITA PER ACCOMPAGNARLA NEL REGNO DEL PADRE MIO”. Quella visione non la scorderò mai e la tengo gelosamente custodita nel mio cuore.
Grazie Padre, grazie Mamma per aver messo sulla mia strada una creatura bisognosa che grazie ai Tuoi Santi Insegnamenti, sono riuscita ad alleviarle qualche pena, il nostro Si è ubbidienza al Padre che ci premia facendoci gustare il Suo Dolce e smisurato Amore, colmando la nostra Anima e il nostro cuore di una Pace indescrivibile.
Come ci ha sempre Insegnato la Mamma, tendiamo sempre la mano al nostro fratello sconosciuto e bisognoso, perché è nella solitudine, nel dolore, nella sofferenza, nella tristezza, nell’abbandono e nella malattia, che li troveremo GESU’
Pace a tutti

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