Pace fratelli e sorelle
Sono Bonanno Giuseppe di Novara
Negli archivi della mia memoria, c’è una casella nella quale sono salvate tutte le meraviglie di Dio, che ho vissuto, dal mio primo incontro con Mamma Lucia nel lontano 1984.
In questi giorni leggendo tante testimonianze di voi fratelli e sorelle, anche io ho sentito il desiderio di scrivere; ho rovistato in quella casella e anche io sono rimasto meravigliato.
Mi sono detto: quante testimonianze potrei scrivere, sono molte di più di quelle che normalmente affiorano nelle mia mente; non mi rimane che l’imbarazzo della scelta; ho sfogliato solo qualche pagina,e ho scelto di fare memoria di un momento meraviglioso, che ho vissuto in comunione con voi, perché il fatto è accaduto in casa Santa, alla presenza di circa quattrocento creature.
Era un mattino piovoso, il cielo era coperto di nubi nere; tante volte era successo che prima che Mamma Lucia uscisse, per darci la Sua Santa Parola, le nubi del cielo si squarciassero e lasciassero spazio al sereno; ma quel giorno non fu così; tantissimi ombrelli uno accanto all’altro evidenziavano il desiderio di ognuno di coprirsi, anche se sappiamo con certezza, perché sperimentato più volte, che in quella Terra Santa, bagnati, con il vento, infreddoliti, nessuno si ammala, ma si guarisce.
Tutto ad un tratto esce la Mamma, i cuori si scaldano e Mamma ci saluta, poi con fermezza dice:”Chiudete gli ombrelli”; per un solo istante sono tornato l’uomo del mondo, isolato da tutto ciò che mi stava intorno, gli occhi chiusi, la testa abbassata mi sono detto; come facciamo stamattina con una pioggia così insistente ad ascoltare serenamente la Santa Parola, poi apro gli occhi, alzo la testa mi guardo intorno e vedo che ad uno ad uno, tutti gli ombrelli si sono chiusi, anche il mio ho chiuso. Quando tutti gli ombrelli furono chiusi, come per incanto la pioggia cessò di cadere. Mamma continuava a portarci la Santa Parola, il cielo continuava ad essere nero, un leggero vento sfiorava le nostre guance, come fosse il preludio di una imminente caduta di pioggia; guardai l’ora erano le dieci e quaranta.
Dal profondo del cuore salì un forte rimprovero, avevo perso una grande occasione, per non avere avuto lo slancio di Fede, che mi doveva far chiudere l’ombrello senza alcuna esitazione; mi sono subito ricordato che anche i discepoli di Gesù in una analoga situazione avevano avuto mancanza di Fede, perché trovandosi sulla barca con il mare in tempesta e un vento impetuoso, con il Maestro che dormiva a poppa. Hanno avuto paura di fare naufragio e lo hanno svegliato. Gesù si mise in piedi sulla barca, sgridò il vento, stese la mano verso il mare e venne una grande bonaccia, nel frattempo guardò in volto gli apostoli e disse loro:”Uomini di poca Fede”.
I discepoli trasecolati in volto, si guardano, e uno di loro esclamò dicendo:”Chi è colui che anche il vento e il mare gli obbediscono?”.
La Mamma parlò per un’ora e trenta minuti; prima di congedarsi ci disse queste parole:”Figli la terra è assetata,il Padre ha deciso di fare scendere la pioggia per dissetarla, quando Mamma vostra entrerà da quella porta (distava da lei 7-8 metri) aprite gli ombrelli”.
Mamma si incamminò, quando la porta si chiuse dietro le sue spalle, aprimmo tutti gli ombrelli, e una pioggia a catinelle iniziò a scendere dal cielo, in quel momento dissi tra me e me:”Chi è colei che anche il vento e la pioggia le obbediscono?” e nel contempo pieno di meraviglia, chiesi perdono al Signore, per il dubbio che in quella situazione aveva rappresentato la mia fragilità.
I fratelli e sorelle che furono presenti a quella Santa funzione, ricorderanno questo grande Miracolo e ogni cuore dei presenti ha dato una sua interpretazione, io vi ho riportato la mia, forse diversa dalla vostra, sicuramente condividiamo però che le grandezze della nostra Mamma non finiscono mai di stupirci; chiediamo insieme con Fortezza di Spirito, che ci dia sempre più Luce per potere penetrare, la Sua Immensità.
Un abbraccio alla nostra adorata Mamma, e un abbraccio a tutti voi.