Mi chiamo Rachele Giordano e sono di Scafati (SA) e faccio parte del gruppo di preghiera di Santa Maria la Carità. La prima volta che sono stata da Mamma Lucia, circa 12 anni fa, fu dopo la morte del mio compagno. Ricordo bene quel primo incontro con la Mamma, lo stare fra le Sue Sante Braccia fu una sensazione meravigliosa, mai provata prima. Senza che io Le dicessi niente, mi guardò negli occhi e mi disse: ”Quanto hai sofferto”, mi abbracciò cullandomi fra le Sue Sante Braccia e mi sembrò di essere ritornata nel grembo Materno. In questi ultimi anni a causa del mio lavoro raramente ho potuto essere presente nella Dimora di Dio, Casa Santa. Quante volte ho desiderato poter andare dalla Mamma e tante volte che L’ho invocata che, finalmente, il mio desiderio è stato esaudito il giorno 27/8/2016. Ma fratelli e sorelle mie dovete sapere cosa ha fatto per me la nostra cara Mamma affinché il mio desiderio si avverasse. Verso le dieci del mattino del giorno prima (il 26/8), mi recai a casa della capogruppo per sapere a che ora si partiva quella sera per il Santo pellegrinaggio. Tornata a casa mia, mi telefonò la mia custode dicendomi: ”Corri che tuo padre non sta bene!” Strada facendo mi rivolgevo a Mamma Lucia dicendo: ”Mamma ma io voglio venire da Te! Come faccio adesso? Proprio ora che il mio desiderio si stava per avverare! Mamma aiutami Tu.” Quando giunsi da mio padre, c’era anche mio fratello che mi disse che ormai non dava più segni di vita, il suo corpo era rigido, la testa rivolta indietro, provò ad aprirgli gli occhi e non fece altro che costatare la sua morte. Mio figlio Leopoldo non si dava pace e volle per forza portarlo in ospedale senza attendere l’arrivo dell’autoambulanza. Al pronto soccorso dell’ospedale di Scafati, come lo videro, dissero che era inutile portarlo fuori dall’auto e di riportarlo a casa ma Leopoldo, caparbio, lo prese in braccio e lo mise sulla barella. Gli fecero una puntura, gli misero la mascherina dell’ossigeno, fu quindi soccorso secondo prassi, sta di fatto che, con grandissimo stupore dei medici che rimasero esterrefatti, il cuore di mio padre riprese a battere. Diagnosticata un’ischemia da ictus, decisero l’immediato trasferimento all’ospedale di Nocera Inferiore attrezzato per TAC e analisi specifiche. In tutto questo trambusto, il mio pensiero era sempre rivolto alla Mamma, chiedendo il Suo aiuto per il mio custode e per il dolore che avevo nel cuore vedendo svanire, ancora una volta, il mio forte desiderio di arrivare a Casa Santa. La Grazia della Regina del Cielo, della nostra Mamma Luce, non tardò ad arrivare. Con grande meraviglia nostra e di tutti i medici, dopo le analisi mio padre si svegliò come niente fosse accaduto, preoccupandosi dei suoi effetti personali col timore che andassero perduti. Dalla TAC e dalle altre analisi non risultò niente e tutti i valori erano nella normalità. Questa, fratelli e sorelle mie, è la grandezza della nostra Cara Mamma che conosce i desideri dei Suoi figli e non fa mancare mai il Suo Santo Pronto Soccorso. Grazie Mamma, Grazie Padre che avete risuscitato il mio custode donandogli nuova vita e permettendomi cosi di partire la sera stessa e di arrivare nelle Sante Braccia della Nostra cara Mammina, Mamma Lucia, Gloria di Dio.